MONTALE-AGLIANA. È proprio vero che questa è una
provincia in prima linea per la trasparenza. Peccato però che si tratti di
trasparenza mancata e non realizzata.
Ecco una storia
che vi chiarisce il concetto.
Leggete l’articolo
della Nazione riportato al n. 1. Poi leggete la lettera di protesta dell’Ordine
dei Medici riportata al n. 2 e vedrete che la Provincia non brilla certo per
corretta informazione. Fatto questo…
Il 15 gennaio
2012, l’Ordine dei Medici disse seccamente alla Provincia di Pistoia un no
irrevocabile per il raddoppio dell’inceneritore di Montale.
Il 13 marzo del
2012 la signora Fratoni sembra sia andata all’Ordine dei Medici ed abbia
chiesto di edulcorare la posizione assunta contro il raddoppio. L’Ordine e la Provincia
realizzarono un documento congiunto (A e B) che, pur non ammorbidendo la
posizione del no, riconosceva all’amministrazione provinciale il requisito
della correttezza e della trasparenza in tutto l’iter di ogni iter.
Peccato che
questa lettera congiunta sia stata tenuta chiusa nei cassetti della Provincia
fino almeno alla metà del mese di giugno e che sia venuta fuori solo perché l’assessore
Fragai, senza pensare, ne fece cenno in un incontro risalente al 30 maggio
scorso.
Sulla
segnalazione di Fragai, il Comitato antinceneritorista si mosse e il 5 giugno
Alessandro Romiti, portavoce del comitato, si rivolse al responsabile della
comunicazione (mancata) Moreno Seghi per ottenere la lettera.
Seghi assicurò
assolutamente che la lettera sarebbe stata fornita al Comitato: ma le sue
assicurazioni furono un po’ come quelle… dell’Italia dinanzi alle agenzie di
Rating: della lettera – come si dice a Livorno – non si ebbe nada de nada.
All’improvviso
la lettera salta fuori pubblicata sul sito della Provincia, ma siamo ormai a
oltre la metà di giugno: un miracolo della comunicazione del Seghi?
A questo punto
il Comitato antinceneritorista ha messo in circolazione il seguente comunicato
ufficiale, chiamando alle responsabilità il dottor Bagnoni, Presidente dell’Ordine.
Il testo dice:
Il Consiglio
dell’Ordine dei Medici di Pistoia ha ratificato un documento congiunto con la
Provincia di Pistoia il 13 marzo scorso, però stranamente pubblicato solo dopo
100 giorni dalla Provincia e ciò solo grazie alla sollecitazione dello
scrivente Comitato. La congiunta lettera d’intenti, propria di un inevitabile
contenuto politico è stata redatta circa due mesi dopo la clamorosa presa di
posizione dell’Ordine che ha invocato la netta richiesta di moratoria sul
raddoppio dell’impianto di via Tobagi.
Il Comitato non
può dunque esimersi dall’esame filologico dell’atto, anche alla luce delle
recenti denunce di violazione di procedure Via (Valutazione Impatto Ambientale)
che provengono dalla Regione Toscana, causa dell’accentramento delle decisioni
del Presidente Rossi.
Queste le
osservazioni sulle più stridenti contraddizioni:
1. Il 26 giugno
2008, il Presidente dell’OdM procedette a scrivere una lettera di proteste
contro la Provincia (vedi allegato), lamentando la sussistenza di “poca trasparenza ... e incresciosi
equivoci”. Dunque, che cosa intende il Presidente dell’OdM quando riferisce
il “pieno apprezzamento alla trasparenza”
del tavolo istituzionale, visto che nemmeno i verbali di tutte le sue riunioni
sono stati resi pubblici (per non parlare del tavolo tecnico, suo supporto)?
Come e quando sono state risolte le gravi inadempienze sulla trasparenza
denunciate nel 2008?
2. Che cosa
intendono i rispettivi presidenti per “collaborazione”, visto che l’OdM si proclama
contrario all’ampliamento dell’inceneritore, mentre la Provincia ha appena
approvato il Pir (Piano Interprovinciale Rifiuti) che ne prevede esplicitamente
il quasi raddoppio?
3. Riguardo la
citata “regia regionale” auspicata da
entrambi i Presidenti, cosa hanno da dire oggi gli stessi, visto gli ultimi
sviluppi della situazione dell’assessorato regionale all’Ambiente che vede
rimosso d’imperio il valido dirigente del settore Via, non per violazione di
leggi ma perché sembra, incredibilmente, per la contraria motivazione?
4. E a proposito
delle indagini epidemiologiche già svolte, che dimostrano inequivocabilmente l’eccesso
di morti per cancro nell’area di maggior ricaduta dell’inceneritore, ritiene
forse il Presidente dell’OdM che le ulteriori indagini possano smentire questo
dato? Le sollecitazioni al sodalizio dei medici, hanno radice lontana, come
dimostra la richiesta espressa a mezzo stampa il 1.12.2007, che è nient’affatto
soddisfatta e tutt’ora in progressione! Comunque, in caso contrario, se il dato
venisse confermato con maggior dettaglio, il Presidente ha intenzione, come professionista
e come responsabile di un ente parastatale di fornire tutti gli elementi che
saranno a sua conoscenza alla competente Magistratura per le azioni del caso?
Il Comitato osserva altresì che tali
osservazioni sono tutt’altro che adeguate a “portare chiarezza” mentre
ingenerano delle ulteriori opacità e incresciose perplessità proprio sulla
necessità di ottemperare a impegni futuri propri “dell’assoluto rispetto della salvaguardia della salute dei cittadini
(cfr. punto 4 lettera)”.
[comunicato]
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[Sabato 14 luglio 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
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