martedì 17 luglio 2012

LUIGI EGIDIO BARDELLI E L’EFFETTO-BOOMERANG

di Edoardo Bianchini

Il proprietario-direttore-commentatore di Tvl-presidente dell’Apr dovrà presentarsi all’Ordine dei Giornalisti il 24 settembre prossimo

Ieri avevo promesso ai lettori di raccontare perché mi sarei dovuto incontrare con Luigi Egidio Bardelli: è dunque giusto che lo faccia.
Mi ci sono dovuto incontrare – con lui e con il suo avvocato Giovanni Sicigliano, dello stesso Studio dell’avvocato Bologni, se non sbaglio, difensore di Bardelli nella causa contro l’Aias di Principato – insieme al mio avvocato, Bernardino Sirca, in San Mercuriale, a Pistoia, in grazia dell’istituto della conciliazione: quella necessaria premessa che precede, secondo l’ultima normativa, le cause civili. E i lettori lo sanno che Bardelli mi aveva citato in civile per danni alla sua immagine e al suo business.

Luigi Egidio Bardelli non ha inteso conciliare con me per il semplice motivo che, dall’alto della sua proverbiale cristiana alterigia, è convinto che lo ho danneggiato scrivendo di lui e delle sue poliedriche e continue mosse per non mollare – nemmeno dopo un’ordinanza del Tribunale Civile di Roma che mette in ibernazione la sua Apr – per non mollare, dicevo, il suo social business di via San Biagio 102: tant’è che lui riscuote tuttora, e nonostante l’ordinanza del Tribunale di Roma, più di 500mila euro al mese dall’Usl di Scarafuggi (ora fuori dell’Usl) e di Enrico Rossi, suo innegabile protettore se, pur sapendo di questo inghippo legale, niente fa e niente sospende. Eppure Rossi era quello che diceva che in caso di illegalità, si sarebbe attivato per primo per salire le scale delle Procure della Repubblica: ma quante cose inutili e non vere dicono i politici che ci amano tanto…?
Eppure io ho sempre saputo che c’è un articolo del codice che impone di rispettare le decisioni di un magistrato, e che definisce reato la disobbedienza ad esse: alla faccia delle Procure che niente vedono perché preferiscono mantenere un basso profilo, in certi casi.
Bene. Ciò premesso, Luigi Egidio Bardelli si era lamentato del fatto che io lo avessi deferito all’Ordine dei Giornalisti per chiedere provvedimenti disciplinari nei suoi confronti.
Chiarisco definitivamente in tre parole: non è vero.
Luigi Egidio Bardelli, il direttore di Tvl, che per mantenere il suo social business ha fatto – come tutti hanno visto – il diavolo a quattro, ha veramente organizzato l’azione tutta da sé, con le sue titaniche forze sostenute da un’incrollabile fede. Peccato che non sembri aver dato a Cesare quello che era di Cesare e a Dio quello che era di Dio – e in ciò, devo dirlo, assecondato anche dal silenzio più profondo della Curia Vescovile di Pistoia, che si è sempre limitata a fare come le stelle di Cronin: starsene a guardare, con un atteggiamento ancor più esposto di quello di Celestino V.
Non sapendo in che altro modo operare per ridurmi al silenzio, Luigi Egidio mi ha mosso causa civile, mi ha querelato in penale, mi ha deferito all’Ordine dei giornalisti, come vi ho fatto vedere e narrato analiticamente.
Io mi sono semplicemente difeso dimostrando all’Ordine dei Giornalisti che le cose non stavano come sosteneva lui, il padrone del baccellaio (come si dice a Pistoia), con i suoi ferventi spiriti religiosi che lo hanno portato perfino a paragonarsi a Gesù Cristo perseguitato.
Ed evidentemente ho convinto l’Ordine: il quale nient’altro poteva fare, viste le prove e le testimonianze prodotte, che archiviare la massa di scemenze raccolte contro di me dal direttore di Tvl, e rinviare lui – come si fa in ogni sistema equo – a giudizio disciplinare: per l’esattezza, a quanto sembra, il 24 settembre prossimo.
Bardelli ha avuto, dunque, l’effetto boomerang che non poteva mancare.
Per parte mia, non ho problemi ad affrontare nessun tipo di giudizio.
Non sarà impossibile dimostrare, attraverso documenti certi e mai contestati o smentiti da Luigi Egidio, che quel che è stato scritto da me e su questo blog, altro non è che il risultato di un serio e approfondito giornalismo di inchiesta, come ha riconosciuto l’Ordine stesso.
Un giornalismo d’inchiesta che, evidentemente, non è affatto gradito al sistema-Pistoia, ma che piace molto – e giustamente – ai cittadini-lettori di Pistoia…

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[Martedì 17 luglio 2012 - © Quarrata/news 2012] 

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