martedì 3 luglio 2012

OLIO D’OLIVA TAROCCATO. CONTINUA LA MOBILITAZIONE COLDIRETTI


Si approvi subito la legge anti-inganni Appello a istituzioni e cittadini Serve mercato trasparente, altrimenti l’olio fasullo affossa quello vero

PISTOIA. Gli agricoltori pistoiesi aderiscono alla mobilitazione di Coldiretti Toscana contro l’olio d’oliva taroccato, per tutelare salute e portafogli dei consumatori e preservare un comparto produttivo all’avanguardia dell’economia anche nella provincia di Pistoia; infatti il consiglio provinciale all’unanimità decide di continuare ad intraprendere azioni di sostegno e divulgazione.
Una mobilitazione nazionale che continua e si rafforza dopo le recenti indagini che hanno svelato uno spicchio di una realtà vasta, fatta di sofisticazioni alimentari e di etichette ingannevoli, che spacciano olio ‘profumato’ e ‘colorato’ con procedimenti non naturali per autentico extravergine d’oliva toscano e italiano.

La mobilitazione si articolerà in momenti istituzionali, con il coinvolgimento di giunta e consiglio regionale e dei parlamentari eletti in provincia. Un’azione che punta a stimolare la rapida approvazione del disegno di legge numero 3211, già al vaglio del Parlamento e sottoscritto da numerosi parlamentari di tutti gli schieramenti. Il principio ispiratore della legge è la trasparenza, che i produttori ed i rivenditori debbono garantire al consumatore. Con previsioni che puntano ad ostacolare truffe e raggiri.
Saranno organizzati anche momenti informativi per i consumatori, per accrescere la consapevolezza di cosa vuol dire consumare olio autenticamente italiano, che non racconta balle: in termini di qualità organolettiche e di benefici all’intera economia. Gli italiani, che apprezzano il buon olio, devono sapere che un vero extravergine non può costare 3 euro a bottiglia. Non coprendo neppure il costo della raccolta delle olive, è molto probabile che si tratti di un prodotto poco genuino.
Se continua l’andazzo di trovare sugli scaffali italiani e stranieri olio che richiama il Made in Italy, ma che di italiano non ha nulla, o quasi nulla, non ci rimetterà solo l’agricoltore onesto, che a fronte di sacrifici ed investimenti vede calare i guadagni: i dati Istat di maggio hanno evidenziato il crollo dei prezzi alla produzione per olio di oliva, meno 32%.
A rimetterci sarà anche il territorio ed il paesaggio. A Pistoia la produzione è circa l’8% di quella toscana con 14.756 quintali (dati Istat 2010), ottenuti da 7.500 ettari di uliveti ‘attivi’, significa che 8% del territorio provinciale è occupato da ulivi. Una risorsa importante dal punto di vista economico, paesaggistico e per la tenuta idrogeologica del territorio collinare.
“Quello che vogliamo è un mercato trasparente dove sia premiata la qualità e non la furbizia. Il caso dell’olio d’oliva è importante in sé ed ha una valenza simbolica dell’attuale fase economica, dove la finanza speculativa affossa l’economia reale – dichiara Riccardo Andreini, presidente di Coldiretti Pistoia –. Allo stesso modo l’olio fasullo affossa quello vero. Con guadagni truffaldini per pochi e conseguenze negative per molti. Noi vogliamo evitare tutto questo, quindi lavoreremo per un rapido iter ad una legge che va verso la tutela del consumo consapevole e che quindi aiuta le imprese agricole oneste”.
 [comunicato]
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[Martedì 3 luglio 2012 - © Quarrata/news 2012]

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