Si approvi subito la legge
anti-inganni –
Appello a istituzioni e cittadini – Serve mercato trasparente, altrimenti l’olio fasullo
affossa quello vero
PISTOIA. Gli agricoltori pistoiesi aderiscono alla mobilitazione
di Coldiretti Toscana contro l’olio d’oliva taroccato, per tutelare salute e
portafogli dei consumatori e preservare un comparto produttivo all’avanguardia
dell’economia anche nella provincia di Pistoia; infatti il consiglio
provinciale all’unanimità decide di continuare ad intraprendere azioni di
sostegno e divulgazione.
Una mobilitazione nazionale che
continua e si rafforza dopo le recenti indagini che hanno svelato uno spicchio
di una realtà vasta, fatta di sofisticazioni alimentari e di etichette ingannevoli,
che spacciano olio ‘profumato’ e ‘colorato’ con procedimenti non naturali per
autentico extravergine d’oliva toscano e italiano.
La mobilitazione si articolerà in
momenti istituzionali, con il coinvolgimento di giunta e consiglio regionale e
dei parlamentari eletti in provincia. Un’azione che punta a stimolare la rapida
approvazione del disegno di legge numero 3211, già al vaglio del Parlamento e
sottoscritto da numerosi parlamentari di tutti gli schieramenti. Il principio
ispiratore della legge è la trasparenza, che i produttori ed i rivenditori
debbono garantire al consumatore. Con previsioni che puntano ad ostacolare
truffe e raggiri.
Saranno organizzati anche momenti
informativi per i consumatori, per accrescere la consapevolezza di cosa vuol dire
consumare olio autenticamente italiano, che non racconta balle: in termini di
qualità organolettiche e di benefici all’intera economia. Gli italiani, che
apprezzano il buon olio, devono sapere che un vero extravergine non può costare
3 euro a bottiglia. Non coprendo neppure il costo della raccolta delle olive, è
molto probabile che si tratti di un prodotto poco genuino.
Se continua l’andazzo di trovare
sugli scaffali italiani e stranieri olio che richiama il Made in Italy, ma che
di italiano non ha nulla, o quasi nulla, non ci rimetterà solo l’agricoltore
onesto, che a fronte di sacrifici ed investimenti vede calare i guadagni: i
dati Istat di maggio hanno evidenziato il crollo dei prezzi alla produzione per
olio di oliva, meno 32%.
A rimetterci sarà anche il territorio
ed il paesaggio. A Pistoia la produzione è circa l’8% di quella toscana con
14.756 quintali (dati Istat 2010), ottenuti da 7.500 ettari di uliveti ‘attivi’,
significa che 8% del territorio provinciale è occupato da ulivi. Una risorsa
importante dal punto di vista economico, paesaggistico e per la tenuta
idrogeologica del territorio collinare.
“Quello che vogliamo è un mercato
trasparente dove sia premiata la qualità e non la furbizia. Il caso dell’olio d’oliva
è importante in sé ed ha una valenza simbolica dell’attuale fase economica,
dove la finanza speculativa affossa l’economia reale – dichiara Riccardo
Andreini, presidente di Coldiretti Pistoia –. Allo stesso modo l’olio fasullo
affossa quello vero. Con guadagni truffaldini per pochi e conseguenze negative
per molti. Noi vogliamo evitare tutto questo, quindi lavoreremo per un rapido
iter ad una legge che va verso la tutela del consumo consapevole e che quindi
aiuta le imprese agricole oneste”.
[comunicato]
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[Martedì
3 luglio 2012 - © Quarrata/news 2012]
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