mercoledì 14 novembre 2012

ARISTOFANE, LA LISISTRATA E LO SCIOPERO DEL SESSO PER FAR RINSAVIRE GLI UOMINI

di Luigi Scardigli

Venerdì a Quarrata il lavoro teatrale di Monica Menchi che nel gennaio 2013 si sposterà in Umbria

QUARRATA. «Ne consiglio la visione ad un pubblico adulto perché si sa, Aristofane, non scherzava affatto: nessuna volgarità, beninteso, ma tutto molto esplicito».
Inizia dall’autocensura, Monica Menchi, attrice e regista pistoiese che venerdì (ore 21), al Nazionale, a Quarrata, dirigerà sedici attori nella rilettura, parecchio (de)contestualizzata, della, ad onor del vero, intramontabile Lisistrata e le altre.

«È una delle cose più divertenti che abbia mai diretto – aggiunge la Menchi –, perché non è stato facilissimo coinvolgere tutti nello spirito ricattatorio di Aristofane, che vide nella sua Lisistrata la paladina della ribellione: lo sciopero del sesso affinché gli uomini capiscano e si calmino».
E siccome, in questa rilettura che sfiora due millenni e mezzo, Monica Menchi ha voluto davvero mettere tutta la sua vis per spogliare un capolavoro e rivestirlo d’attualità, svisceriamo le generalità dei sedici complici, che sono quelli che animeranno questa manipolazione genetica e secolare in chiave trash-punk: Barbara Bertucci, Francesco Scorcelletti, Andrea Pegoraro, Gaia Allori, Gabriella Falsi, Marta Beneforti, Stella Paci, Irene Fato, Rossella Cecchi, Antonio Trimboli, Raffaele Totaro, Francesca Spampani, Ellida Vannucci, Benedetta Vignoli, Giorgio Schirripa e Clementina Nucci, che danzeranno l’incruento sabotaggio di un classico sulle note di Pat Metheny, Ricky Martin e Ele Project, tre generi sonori che accresceranno, ulteriormente, la totale decomposizione e ricostituzione dell’opera di Artistofane.
«È notizia di questi giorni – aggiunge la regista – che le donne di una comunità del Togo abbiano deciso di tarpare i loro desideri e smettere di deliziare i loro uomini fino a quando i destinatari del messaggio non recepiscano la lezione. E siccome non credo, ma potrei sbagliarmi di grosso, che la capopopolo del Togo conosca Aristofane, ne ho concluso la sua meravigliosa attualità, l’eterna verità».
Anche i costumi e le scenografie sono naturalmente in linea con il nonsense atemporale delle intenzioni della regista, che ha già portato in scena questo lavoro la scorsa estate nel Luglio Pistoiese e poi a Lucca.
Dopo Quarrata, l’intera compagnia, che altro non è che lo zoccolo duro del Laboratorio Progetto Teatro e alcuni suoi giovani adepti, si sposterà in Umbria, a Trevi per l’esattezza, il 27 gennaio del prossimo anno.

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[Mercoledì 14 novembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

1 commento:

  1. Da vedere e rivedere perché alla grandezza.di aristofane si unisce la bravura di Monica e dei suoi attori che interpretano diacronicamente la grandezza dei rimedi più efficaci, quelli che tutti possono attuare all'occorrenza, purché giusti e condivisi.

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