PISTOIA-MONTAGNA. E nel momento
in cui la Comunità Montana sta per essere smantellata del tutto e i suoi
dipendenti stanno per essere suddivisi e sparpagliati in diverse direzioni,
ecco che La Pietra e Baldi – capogruppo e vice del Pdl in Provincia – lanciano una
loro idea: non permettere che l’esperienza e la presenza di ciò che fu la
Comunità, se ne vada dispersa per mille rivoli.
Dicono, in due rappresentanti del Pdl, che la legge
e i regolamenti permettono di poter creare un ‘ente’ all’interno della
Provincia, che però abbia una sua autonomia, che resti radicato sul territorio
montano e che continui, sotto la supervisione e il controllo della Provincia, a
svolgere le funzioni della disciolta Comunità rendendone conto al consiglio
provinciale.
Potrebbe essere anche un punto di partenza per non
dare l’idea alla gente della montagna, già provata da mille problemi, di voler
lasciare i territori montani in balìa del più diffuso disinteresse…
Q/n
Ecco il testo La Pietra-Baldi:
In attesa della eventuale costituzione dell’unione
dei comuni, che in base alle attuali disposizioni di legge, dovrebbe riassorbire
le competenze della ex comunità montana e comunque dal primo di dicembre, salvo
ulteriori proroghe, la provincia prenderà in carico i dipendenti dell’ex
comunità montana, le partite economiche e le competenze.
Tutto ciò finirà dissolto e suddiviso all’interno
dell’organizzazione dell’ente. I dipendenti verranno divisi nei vari settori,
le competenze saranno suddivise fra i vari assessorati e le partite di
bilancio, entrate e uscite andranno nelle più grandi partite del bilancio
provinciali.
Tutto questo, di fatto, polverizzerà le competenze,
la professionalità e la specificità di quanto di buono in anni era stato
creato, al netto della vicenda ammanchi.
Politicamente, abbiamo sempre avuto una posizione
contro le Comunità Montane, i consorzi, gli Ato e qualunque struttura che si
sovrapponeva agli enti istituzionalmente riconosciuti: comuni, province,
regioni.
Ma questo non significa che bisogna buttare via il
bambino con l’acqua sporca.
Dal momento che la provincia dovrà,
obbligatoriamente, a seguito del commissariamento della Comunità Montana,
assorbirne la struttura, è giusto chiedersi se lo deve fare dissolvendo tutto
quel patrimonio di cui parlavamo prima, oppure farlo con l’individuazione di un
organismo interno che però ne delimiti in maniera chiara e specifica i confini
senza confonderlo con tutto il resto.
Per questo vogliamo proporre la costituzione di un
organismo, emanazione diretta della provincia, che possa dedicarsi
esclusivamente alle problematiche della montagna.
In questo ci viene in aiuto sia il testo unico
degli enti locali, che riconosce per questi scopi la possibilità di creare o un
azienda speciale o un istituzione provinciale, come forma di gestione dei
servizi pubblici locali (art. 113).
Anche lo statuto della provincia riconosce al
consiglio la possibilità di creare questi organismi. L’art. 74 al comma 1
stabilisce che la provincia provvede alla gestione dei servizi pubblici che
abbiano per oggetto produzione di beni ed attività volte a realizzare fini
sociali ed a promuovere lo sviluppo economico e civile della comunità. Ed al
successivo art. 75 si stabilisce con quale forme di gestione e fra queste sono
previste sia le aziende speciali che l’istituzione.
La differenza fra le due opzioni sta nel fatto che
l’azienda speciale è un ente strumentale della provincia dotato di personalità
giuridica, di autonomia imprenditoriale e di proprio statuto, approvato dal
consiglio provinciale. Mentre l’istituzione è un organismo dotato solo di
autonomia gestionale.
Sulla forma non abbiamo pregiudiziali e siamo
disponibili al confronto ed aspettiamo ulteriori proposte in tal senso. Sulla
sostanza crediamo indispensabile ribadire il concetto, che la creazione di un
organismo specifico interno all’ente per la gestione delle politiche del
territorio montano sia necessario per diversi motivi.
Prima di tutto salvaguardare la presenza sul
territorio di un organismo dedicato, in maniera specifica alla gestione delle
competenze, che sono passate dalla Comunità Montana alla provincia. Daremo, con
il mantenimento di un presidio sul territorio, un segnale alla popolazione
montana di attenzione e di attaccamento delle istituzioni alle problematiche
della montagna.
In secondo luogo, questo ci permetterebbe di
salvaguardare la professionalità e la specificità dei lavoratori della ex
Comunità che potranno continuare a svolgere il loro lavoro nel solito ambito e
probabilmente nello stesso luogo.
Non si tratta, quindi, della creazione di un
ulteriore carrozzone, né di mettersi in concorrenza con altre iniziative del territorio,
ma si tratta di scegliere, come all’interno della struttura della provincia
vogliamo continuare a gestire le politiche della montagna: se lo vogliamo fare
in maniera diffusa e generalizzata oppure in maniera specifica.
In questo momento di riforme e di conseguente
confusione, abbiamo il dovere di fare delle proposte per garantire, anche per
il futuro, una maggiore attenzione alle problematiche della montagna, e su
queste siamo disponibili al confronto.
Patrizio La Pietra
Capogruppo Pdl in Provincia di Pistoia
Gianluca Baldi
Vice Capogruppo Pdl in Provincia di Pistoia
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[Venerdì 9 novembre 2012 - © Quarrata/news 2012]
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