venerdì 9 novembre 2012

PDL. PROPOSTA DI COSTITUZIONE DI UN ORGANISMO PROVINCIALE SPECIFICO PER LA GESTIONE DELLE DELEGHE DELLA EX COMUNITÀ MONTANA


PISTOIA-MONTAGNA. E nel momento in cui la Comunità Montana sta per essere smantellata del tutto e i suoi dipendenti stanno per essere suddivisi e sparpagliati in diverse direzioni, ecco che La Pietra e Baldi – capogruppo e vice del Pdl in Provincia – lanciano una loro idea: non permettere che l’esperienza e la presenza di ciò che fu la Comunità, se ne vada dispersa per mille rivoli.
Dicono, in due rappresentanti del Pdl, che la legge e i regolamenti permettono di poter creare un ‘ente’ all’interno della Provincia, che però abbia una sua autonomia, che resti radicato sul territorio montano e che continui, sotto la supervisione e il controllo della Provincia, a svolgere le funzioni della disciolta Comunità rendendone conto al consiglio provinciale.

Potrebbe essere anche un punto di partenza per non dare l’idea alla gente della montagna, già provata da mille problemi, di voler lasciare i territori montani in balìa del più diffuso disinteresse…
Q/n
Ecco il testo La Pietra-Baldi:

In attesa della eventuale costituzione dell’unione dei comuni, che in base alle attuali disposizioni di legge, dovrebbe riassorbire le competenze della ex comunità montana e comunque dal primo di dicembre, salvo ulteriori proroghe, la provincia prenderà in carico i dipendenti dell’ex comunità montana, le partite economiche e le competenze.
Tutto ciò finirà dissolto e suddiviso all’interno dell’organizzazione dell’ente. I dipendenti verranno divisi nei vari settori, le competenze saranno suddivise fra i vari assessorati e le partite di bilancio, entrate e uscite andranno nelle più grandi partite del bilancio provinciali.
Tutto questo, di fatto, polverizzerà le competenze, la professionalità e la specificità di quanto di buono in anni era stato creato, al netto della vicenda ammanchi.
Politicamente, abbiamo sempre avuto una posizione contro le Comunità Montane, i consorzi, gli Ato e qualunque struttura che si sovrapponeva agli enti istituzionalmente riconosciuti: comuni, province, regioni.
Ma questo non significa che bisogna buttare via il bambino con l’acqua sporca.
Dal momento che la provincia dovrà, obbligatoriamente, a seguito del commissariamento della Comunità Montana, assorbirne la struttura, è giusto chiedersi se lo deve fare dissolvendo tutto quel patrimonio di cui parlavamo prima, oppure farlo con l’individuazione di un organismo interno che però ne delimiti in maniera chiara e specifica i confini senza confonderlo con tutto il resto.
Per questo vogliamo proporre la costituzione di un organismo, emanazione diretta della provincia, che possa dedicarsi esclusivamente alle problematiche della montagna.
In questo ci viene in aiuto sia il testo unico degli enti locali, che riconosce per questi scopi la possibilità di creare o un azienda speciale o un istituzione provinciale, come forma di gestione dei servizi pubblici locali (art. 113).
Anche lo statuto della provincia riconosce al consiglio la possibilità di creare questi organismi. L’art. 74 al comma 1 stabilisce che la provincia provvede alla gestione dei servizi pubblici che abbiano per oggetto produzione di beni ed attività volte a realizzare fini sociali ed a promuovere lo sviluppo economico e civile della comunità. Ed al successivo art. 75 si stabilisce con quale forme di gestione e fra queste sono previste sia le aziende speciali che l’istituzione.
La differenza fra le due opzioni sta nel fatto che l’azienda speciale è un ente strumentale della provincia dotato di personalità giuridica, di autonomia imprenditoriale e di proprio statuto, approvato dal consiglio provinciale. Mentre l’istituzione è un organismo dotato solo di autonomia gestionale.
Sulla forma non abbiamo pregiudiziali e siamo disponibili al confronto ed aspettiamo ulteriori proposte in tal senso. Sulla sostanza crediamo indispensabile ribadire il concetto, che la creazione di un organismo specifico interno all’ente per la gestione delle politiche del territorio montano sia necessario per diversi motivi.
Prima di tutto salvaguardare la presenza sul territorio di un organismo dedicato, in maniera specifica alla gestione delle competenze, che sono passate dalla Comunità Montana alla provincia. Daremo, con il mantenimento di un presidio sul territorio, un segnale alla popolazione montana di attenzione e di attaccamento delle istituzioni alle problematiche della montagna.
In secondo luogo, questo ci permetterebbe di salvaguardare la professionalità e la specificità dei lavoratori della ex Comunità che potranno continuare a svolgere il loro lavoro nel solito ambito e probabilmente nello stesso luogo.
Non si tratta, quindi, della creazione di un ulteriore carrozzone, né di mettersi in concorrenza con altre iniziative del territorio, ma si tratta di scegliere, come all’interno della struttura della provincia vogliamo continuare a gestire le politiche della montagna: se lo vogliamo fare in maniera diffusa e generalizzata oppure in maniera specifica.
In questo momento di riforme e di conseguente confusione, abbiamo il dovere di fare delle proposte per garantire, anche per il futuro, una maggiore attenzione alle problematiche della montagna, e su queste siamo disponibili al confronto.
Patrizio La Pietra
Capogruppo Pdl in Provincia di Pistoia
Gianluca Baldi
Vice Capogruppo Pdl in Provincia di Pistoia
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[Venerdì 9 novembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

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