giovedì 8 novembre 2012

RIVOLTA-COMMERCIANTI. PISTOIA AL BUIO E INVASIONE IN MASSA AL PROSSIMO CONSIGLIO COMUNALE


di Luigi Scardigli

Ce la farebbe Pistoia a reggere un impatto di 180mila visitatori come Lucca durante il ‘Comics’? – Mancano parcheggi e navette Il rischio di una ulteriore perdita di posti di lavoro Si prepara la ‘passeggiata del futuro’

PISTOIA. La città, Pistoia, è piccola e i commercianti, si sa, mormorano. Anzi, urlano, gridano tutta la loro rabbia perché dopo i tanto compianti 4 licenziamenti alla Edison – strana, la vita: è da lì che è partito il Sindaco – in città, con una Ztl approntata prima di costituire un decente piano-sosta per le auto alle quali è inibito l’accesso 24 ore al giorno, di gente che corre il rischio di restare senza lavoro, nel giro di poco, ce ne potrebbe essere un paio di centinaia.

Prima di cadere in miseria e in depressione però, i commercianti del centro proveranno a venderla cara, la loro pelle: da sabato prossimo fino alla domenica successiva, dalle 19:30 in poi, chiusi i bandoni degli esercizi, le luci dei locali verranno spente, consegnando Pistoia al suo goliardico appellativo, Tristoia.
Sempre per sabato i commercianti del centro hanno organizzato una passeggiata del futuro, con papà, mamme, nonni e bambini a spasso per la città spenta, parzialmente e romanticamente illuminata da una fiaccolata, fino all’appuntamento clou di questa civilissima protesta: l’ingresso in massa al prossimo consiglio comunale.
«È bene che capisca, il signor Bertinelli – ha ricordato Masaniello de no’ antri nella nuova riunione spontanea e carbonara che si è tenuta dopo cena nel salone di via degli Orafi – che la città non è sua, ma è anche nostra».
«Domenica a Lucca – ha aggiunto una seguace del capopopolo del commercio pistoiese – si sono contati 180.000 visitatori alla manifestazione Lucca Comics: a parte il fatto che qui da noi succede sempre poco o nulla, ma se davvero venissero a trovarci in 180.000 dove le parcheggerebbero le macchine?».
La situazione venutasi a creare con questo nuovo piano del traffico, pare davvero essere sul punto di esplodere. E tra i commercianti, se non sbaglio, non ho visto nessuno che sia titolare di pompe di benzina; nessuno insomma, tra quelli che dissentono sul nuovo piano urbano, pare voglia privilegiare l’uso inquinante e pericoloso delle vetture a quello, verde e salutare, delle biciclette o delle passeggiate.
I commercianti infatti temono che questa chiusura repentina e improvvisa delle mura pistoiesi, per nulla supportata da un piano di sosta lungo la circonferenza della città blindata e senza nemmeno l’ausilio, progettistico, di un rafforzamento delle navette, possa avere, nel giro di brevissimo tempo, devastanti ripercussioni sull’economia delle singole attività del centro storico, già alle prese con un’inflazione che non ha certo qualcosa a che vedere con la Ztl o i sensi unici.
«Corre voce, ma mi auguro davvero che si tratti soltanto di qualche idiota che specula su un momento così delicato – aggiunge uno dei cospiratori arancioni – che nel pomeriggio, in barba alle nostre preoccupazioni e ai nostri calendari di proteste, il Sindaco abbia raggiunto e firmato accordi con qualche categoria che dovrebbe rappresentarci. Mi auguro che sia solo una voce… Per il bene di tutti».

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Foto di Luigi Scardigli.
[Giovedì 8 novembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

2 commenti:

  1. E non è solo una voce purtroppo...............

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  2. Ci sono paesi, e le buone regole dell'urbanistica lo vorrebbero, dove prima si fanno le infrastrutture (le strade, le piste ciclabili, si disegnano le aree verdi, I PARCHEGGI etc.) e poi le case, in Italia si è praticamente da sempre operato al contrario ed i risultati, sono stati devastanti. Qui, come ho più volte detto, mi pare siamo nella stessa situazione. Basta un po' di buon senso per capirlo, la scelta della chiusura del centro è encomiabile e sostenibile (urbanisticamente, moralmente ed "ecologicamente") ma deve posare su adeguate infrastrutture di supporto. Un certo Le Corbusier, un architetto non certo ignoto, si accorse a sue spese, o comunque se ne accorsero i posteri, perché il Re non sa di essere nudo, che il "dirigismo architettonico" non funziona. Lui credeva di essere portatore di una "verità" che gli altri (il popolo fruitore) non poteva capire, ma che avrebbe capito quando avrebbe usufruito delle sue creazioni. (vedere caso Pessac qui http://www.devoti.it/le-corbusier/?lang=es) o per meglio dirlo come detto nell'articolo citato "Come lo stesso Corbu aveva detto, essi andavano “rieducati” affinché potessero capire la bellezza della “Città Radiosa” del futuro."
    Quindi o i commercianti e tutti i dissidenti perplessi da queste scelte improvvise del sindaco, e ci sono anche molti professionisti del settore urbanistico credo, sono completamente ebeti ed inconsapevoli o forse bisognerebbe trovare un punto d'incontro per trasformare una bella idea in una concreta tabella di marcia per il raggiungimento di un assetto futuro, in cui ogni ingranaggio sia al suo posto.
    Ora mi rivolgo a lei , Signor Sindaco, Pistoia è piena di opere realizzate "fuori tempo" in una completa asincronia rispetto alla logica sequenza degli eventi, ne vuole qualche esempio ? Il ponte sulla brana presso il tiro a segno con la pista ciclabile che finisce contro un platano (ponte a pochi metri da quello stradale); i giardini dell'area delle fornaci realizzati senza troppa convinzione anni ed anni dopo aver terminato gli edifici, lo stesso complesso delle Fornaci che è rimasto sempre e comunque un luogo avulso dal resto di Pistoia, pur essendovi "attaccato fisicamente" per non parlare del danno incalcolabile allo skyline che ha creato, skyline che mi pare sia però protetto, in compenso, per la visuale dalle macchine in transito dall'autostrada.
    Il progetto ex Breda. Per il quale intere generazioni di pistoiesi si sono spellati le mani per le risultanze ammalianti del piano De Carlo, frutto di un'architettura partecipata e rispettosa dell'archeologia industriale. Costato miliardi, credo, e poi rimpiazzato con l'attuale dove la demolizione ha cancellato con cura ogni ricordo (ma ha salvato la cattedrale di cui però non si sa che farne).Oppure e qui concludo, come dimenticare l'anello interruptus della tangenziale ? ma lei ha mai provato la frustrazione che si prova passando per la bella via che costeggia i carabinieri e poi proseguire fiduciosi oltre la rotonda per poi trovarsi imbottigliati nel tentativo di raggiungere via Antonelli ?
    Detto questo signor sindaco mi permetto di consigliarle di imparare dal passato, proprio perché mi pare che dal passato lei voglia distinguersi, apra un confronto serio dimostrando così non debolezza ma intelligenza, lei è portatore di ottime idee deve solo imparare a farle scendere dall’alto verso il “volgo” perché poi ritornino a lei rigenerate e corrette, non stravolte questo mai ! Penso che tutti capiscano che la sua idea di fondo sia giusta è solo la tempistica che deve essere aggiustata.

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