di Alessandro
Romiti
AGLIANA. Mia suocera Angiolina ha personalmente
collaborato e conosciuto l’architetto Aulenti e me ne ha parlato ricordandone
le doti umane e, certamente, anche di grande professionista, allorquando
assisteva le maestranze della Poltronova nella realizzazione di prestigiosi
prodotti d’arredo, circa trentacinque anni or sono.
La stampa
organica, non ha mancato, ieri, di ricordare i numerosi esempi di grandi opere
che, Aulenti ha espresso ovunque nel mondo, da Parigi a Tokio, passando
certamente da Firenze, anzi da Sesto Fiorentino. Qui, il punto.
A Firenze,
Aulenti, era stata chiamata per la progettazione del discusso impianto di
incenerimento dei rifiuti di Case Passerini (vedi),
progetto in itinere, certamente poco pubblicizzato, per come antipopolare e
contestato.
La costruzione di
un impianto industriale così inquinante (sono, infatti, classificati di prima
classe d’insalubrità) com’è un inceneritore di rifiuti ha bisogno di un’industriale
quantità di reticenze che investono, prima la sua denominazione con l’uso di un
utile eufemismo quale “termovalorizzatore” (solo esistente in Italia, per
ingannare il cittadino sulla caratteristica di “valorizzare” qualche cosa) e
poi, certamente, il suo aspetto architettonico, da dosare adeguatamente nel
contesto urbanistico. Si pensi che a Brescia è stato fatto uso addirittura di
vernici “modulanti” per un effetto cangiante e camuffare la ciminiera nello sfondo
del cielo, per così poterlo appiattire fino quasi a farlo scomparire nel
panorama.
È quindi ben
comprensibile che la società Helios si sia rivolta a tale grande firma per
raggiungere una progettazione di maggiore potenzialità rassicurativa: le grandi
pareti vetrate del corpo del fabbricato sono depistanti sul cittadino ignaro:
all’interno c’è trasparenza e lucentezza, si vede da fuori che non si produce
nessuna combustione, mancando qualunque fumo inquinante (infatti il forno d’incenerimento
è seminterrato e coperto). Insomma nessuna attività antiecologica.
A Case
Passerini, la trasparenza non sarà solo predicata
(e auto-celebrata nei consigli d’amministrazione
come fanno al più piccolo e sfigatissimo inceneritore di Montale) ma, davvero
rappresentata con un bellissimo esercizio di retorica iconografica che investe
la sua generale apparenza.
Ci voleva
proprio un grande architetto come Gae Aulenti che, inevitabilmente, potrà
essere ricordata anche per questo bellissimo progetto.
Cliccare sull’immagine
per ingrandirla.
[Venerdì 2
novembre 2012 - © Quarrata/news 2012]
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