di Luigi
Scardigli
PISTOIA. Mentre scrivo, nel camerino dei trucchi e dei rammendi del
teatro Manzoni, lo staff di Eva contro
Eva è alle prese con l’ultima prova prima del debutto, quello che ci sarà
domani sera (con replica sabato sera e domenica pomeriggio).
La tensione è decisamente smorzata dall’indispensabile
motivato self control dell’intero cast, ma soprattutto perché lo spettacolo,
questa estate, alla Versiliana, ha convinto tutto e tutti e loro, i professionisti,
sono dunque consapevoli che se solo riusciranno a ripetersi, il successo, anche
qui a Pistoia, sarà certo.
«È un testo che mi piace, nel quale mi riconosco – racconta
Massimiliano Franciosa, uno dei magnifici quattro dello spettacolo – e poi, l’afflato,
in scena, è dei migliori e questo, si capisce, è tanto indispensabile quanto spettacolare».
A valutare l’atmosfera che incombe, teneramente, nei
camerini, non c’è da dubitare che stress, paura e tensioni alberghino altrove e
poi, sono convinto che quando nello staff c’è una donna che risponde al nome di
Pamela Villoresi, è difficile che l’aria si faccia pesa.
«Ho già avuto la fortuna di lavorare con lei, in passato –
ricorda ancora Massimiliano – è veramente una persona eccezionale e non mi riferisco
alle sue doti artistiche, certificate da tempo e da tutti gli addetti ai lavori,
ma alla sua splendida umanità: una professionista esemplare».
Lei, Pamela Villoresi, è ancora con le ciabattine di pezza e
una vestaglia, ma chiunque arrivi per assistere alla prima della prima, non
disdegna di dispensare abbracci, sorrisi, baci.
«Sì, sono molto contenta – ammette –. Il debutto (alla Versiliana – n.d.r.)
è stato un successone: siamo stati sommersi dagli applausi, la critica ha speso
parole davvero confortanti, nei nostri confronti. Beh, siamo felici, perché
negarlo? Quando, durante la strada di questo meraviglioso mestiere, si incontrano
viandanti felici di vederti all’opera…».
«Ho scoperto che avrei fatto il mestiere che faccio quando
avevo 11 anni – riprende Massimiliano –. Facevo
parte del cast Bravo bravissimo di
Enrico Montesano. Da allora, non ho più smesso e anche se qualche volta ho
pensato che fare un lavoro con lo stipendio fisso e la tredicesima sarebbe
forse più rilassante, il mio fare l’attore
non lo cambierei con nulla. Dopo Pistoia, porteremo Eva in giro per il Nord, nell’hinterland milanese; poi passeremo in
alcuni teatri del Veneto e poi a Roma, un mese, con un’altra parentesi toscana,
a Lamporecchio. E dopo, ancora con Pamela, a Roma, ma con La locandiera, di Goldoni, altro testo simpatico, attuale,
gradevole».
C’è anche Maurizio Panici, il regista, a passeggio nei
camerini.
Ha l’aria di chi sa come gira il mondo-palcoscenico e forte
del successo al debutto, sembra essere tranquillo.
«Sembra, te lo assicuro – mi dice sorridendo –… Sembra».
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Nella foto, di Luigi Scardigli, Pamela Villoresi e Massimiliano
Franciosa.
[Giovedì 01 novembre 2012 - © Quarrata/news 2012]
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