Due ore di puro divertimento al
Bolognini con Monica Menchi e la sua regia
PISTOIA. Al piccolo teatro Bolognini c’era strapieno. C’era l’avanspettacolo:
le ballerine di fila, Gastone, il trio Lescano, Carmenella e la sua cammesella,
la guercia della quercia del tasso del Tasso... è stato un pasticcino alla
crema chantilly o ‘nu babbà’, un paio d’ore di serena allegria.
Io conosco tutti gli artefici tra cui,
una per tutti, la regista ed interprete Monica Menchi e mai come stasera ho
visto la sua duttilità, la sua bravura.
“Se potessi avere mille lire al mese”, un
titolo che richiama altri tempi, ma altri poi non troppo. Non è a caso se in
quel teatro stasera tutti i posti erano occupati e gli applausi non ce la
facevano a spengersi.
Ora che la carneficina è iniziata –
dice Gastone nell’interpretazione dell’ ottimo Francesco Scorcelletti – i casi
son due... Eh sì i casi sono sempre due o ci si salva o si affonda, o si vince
o si perde, o si fa il governo oppure non si fa e se ci si salva tuttoapposto
e se si affonda i casi sono due...
E così la serata, scandita dalle più
note e gradevoli canzonette degli anni quaranta che tutti quanti abbiamo
imparato perché le nostre mamme le cantavano, tutte intere, parola per parola, intonate
da limpide voci di eccellenti cantanti pistoiesi, si è dipanata serenamente
attraverso le garbate e forbite argomentazioni del signor Presentatore, Moreno
Fabbri per l’occasione, che ha fatto da rimagliatore di tutti i passaggi.
Tutto finisce in polvere ma Polvere
di Stelle e tutti insieme abbiamo intonato un “Ma ’ndo vai se la banana non ce l’hai” dell’indimenticato Piero
Piccioni e resa immortale da Alberto Sordi e Monica Vitti.
Io mi sono sentita in un tempo di mezzo
dove tutto sta per succedere perché tutto è già accaduto e c’era ottimismo e
fiducia, almeno lì, almeno ieri sera.
Paola Fortunati
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[Venerdì 15 marzo 2013 | 10:17 - © Quarrata/news]
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