venerdì 16 novembre 2012

ANCHE NELLE PATOLOGIE UOMO E DONNA SONO DIVERSI


Il tema affrontato a Villa Cappugi nell’ambito del Convegno sulla medicina di genere e diabete – Ha partecipato anche il neo direttore sanitario che ha garantito più attenzione

PISTOIA. Anche in medicina uomo e donna sono diversi. Ed è quindi necessario coinvolgere ricercatori, medici, società scientifiche, istituzioni per tutelare correttamente sia la salute degli uomini che quella delle donne.
Questa la sintesi di quanto è emerso oggi nell’ambito dell’interessante convegno che si è svolto a Pistoia, a Villa Cappuggi, dal titolo “Medicina di Genere e Diabete mellito”. L’iniziativa, che ha preso lo spunto proprio dal diabete, perché è una delle malattie epidemiologicamente più rilevanti, ha fatto per la prima volta approdare a Pistoia il delicato tema della necessità di orientare di più il servizio sanitario pubblico verso un’organizzazione che tenga maggiormente in considerazione la differenza tra i sessi.
Il neo direttore sanitario della Ausl3, la dottoressa Lucia Turco, come componente della commissione regionale “Medicina di Genere”, e promotrice a Firenze di un centro studi sulla salute di genere, ha garantito che anche a Pistoia, nonostante le problematiche di natura economico-finanziaria, saranno intraprese iniziative per promuovere tra gli operatori una cultura sanitaria che applichi il concetto della diversità, perché anche questo è un determinante di salute.
L’8,3% delle donne italiane denuncia un cattivo stato di salute rispetto al 5,3% degli uomini. Si ammalano di anoressia per il 95% in più, sempre rispetto agli uomini, e hanno una maggiore prevalenza per le seguenti malattie: allergie, diabete, cataratta, ipertensione arteriosa, malattie cardiache, osteoporosi, Alzheimer.
In ragione di questi dati (fonte Istat) Anna Maria Celesti, presidente della commissione regionale Medicina di Genere ha evidenziato che per migliorare le prospettive della salute femminile è necessario che gli approcci diagnostici e terapeutici, compresi gli studi sui farmaci, tengano conto della diversità dei sessi.
Daniela Ponticelli
Ufficio Stampa Ausl 3[comunicato]
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[Venerdì 16 novembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

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