domenica 11 novembre 2012

«HANNO FATTO FUORI LA COMUNITÀ MONTANA E RINUNCIATO AL COMUNE UNICO PER POI RIPENSARCI: MA TUTTO QUESTO A CHI GIOVA?»


SAN MARCELLO-MONTAGNA. Un lettore, che sta seguendo con apprensione le vicende sia della disciolta Comunità Montana, sia del Comune unito/fuso o che altro, ci invia le sue riflessioni sull’ambiguità tenuta dalla politica dei politici della Montagna.
In effetti nel bosco a baccano che si è creato, non ci si capisce più niente, se non il fatto che tutti cercano di mettere toppe e tappi da ogni parte: e probabilmente per non far vedere cosa è successo in realtà.

La prima mossa sbagliata (e colpevole) sotto questo profilo, è stata – senza ombra di dubbio – l’aver fatto chiudere l’indagine del dottor Eller prima ancora che il tecnico potesse giungere a ricostruire il ‘porcaio’ risalendo fino agli ultimi dieci anni completi.
La ragione apparente e ufficiale di questo stop, fu che non c’erano più soldi da spendere: ma chiudere con un quarto di milione di euro di deficit o con 30mila euro in più, non sarebbe stato, in fondo, come piangere una lacrima in mare? chi se ne sarebbe accorto in un magma di ladrocinii infiniti?
Ogni giorno che passa – e dopo ogni riflessione aggiunta – si fa, dunque, inevitabilmente sempre più chiaro il sospetto che qualcuno (e forse anche più di uno) si sia seduto sul coperchio della pentola a pressione nella speranza di poter evitare che esso salti e che scopra quello che è più evidente della stessa luce del sole e che Eller (e non noi) sta dicendo da sempre: alle spalle del ‘reo confesso’ si intravedono le responsabilità dei politici.
Adesso sarebbe l’ora di farla finita con i Greganti (vedi) che non parlano e restano a bocca cucita. E anche che chi ha avuto delle responsabilità, pagasse, com’è giusto, per quello che ha fatto.
e.b. blogger
Ecco le osservazioni del nostro lettore:

Caro blogger,
guardando il sito internet de Il Tirreno Pistoia scopro con stupore che, dopo tanto parlare di comune unico, le Giunte della montagna hanno deciso d costituire, manca ancora l’ufficializzazione, una Unione dei Comuni alla quale dovrebbe spettare l’esercizio delle gestioni associate e altre deleghe appartenute alla Comunità Montana che si estinguerà a breve.
L’ennesimo schiaffo nei confronti della gente della montagna e di chi lavora in Comunità Montana costretto in futuro ad andare a lavorare in pianura, perché non è affatto certo che sarà mantenuto un presidio della provincia a Limestre o Campotizzoro. Esiste l’intenzione ma nulla è certo.
Una cosa, però, è sicura: i comuni già con l’acqua alla gola a causa dei pesanti tagli dal governo centrale come possono pensare di gestire le funzioni associate con il proprio personale? Se lo sono chiesto? Lo sanno che il famoso buco di € 250.000 della Comunità Montana non se l’accolla la Provincia ma se lo devono ridividere fra loro? Sono consapevoli che le deleghe della Comunità (agricoltura, forestazione, vincolo idrogeologico) saranno riassorbite dalla Provincia, quindi tutte le decisioni saranno prese a Pistoia o addirittura a Firenze con la creazione dell’Area Metropolitana? Chi gli andrà a spalare la neve o a tappare le buche nelle strade?
Bel lavoro hanno fatto questi politici! È bene ricordare che da marzo 2011 la Comunità è sotto l’occhio del ciclone a causa degli ammanchi. Il perito Luca Eller, incaricato di far luce sulla vicenda, oltre che sui controlli interni che hanno fatto acqua, ha lasciato intendere che anche la politica abbia avuto la sua parte di responsabilità. Accortisi che andando sempre più avanti un modesto buco si allargava fino a diventare una voragine si è ben pensato di trovare un capro espiatorio, anzi due (i dirigenti apicali). Certo, hanno commesso errori, i controlli interni non hanno funzionato, l’ente poteva funzionare meglio, ma un punto di riferimento per la montagna c’era!
Per qualche mese l’attenzione è stata concentrata sui dirigenti, mentre del S.G. nessuno più ne parla!
Questo è quello che voleva e ha ottenuto la politica: scaricare tutta la colpa sui dirigenti e far finire nel dimenticatoio il caso Sichi! Voltare pagina! Inizia una nuova era! Ma la gente non dimentica, anzi, è più incazzata di prima!
Roger 78

P.S. – Ora le volevo fare una mia considerazione: come Lei mi aveva scritto che una specie di mafia è presente sul nostro territorio sotto forma di clientelismo o altro, dà l’idea anche a lei che a proteggere il Sichi ci sia qualcosa di più grosso che non si vede, che si nasconde?

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 11 novembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

1 commento:

  1. In mezzo a tutto queste ... boccucce cucite e a questa mentalità per cui, di certe cose, è bene on parlarne, meno male che a San Marcello - come assessore esterno - hanno preso la SSG: espertissima di legalità, di lotta antimafie e di marce per la giustizia, magari può trovare il tempo per aiutarci a capire:

    1)- dov'è finito Giuliano Sichi e se è vero che, anche protetto da Denis Verdini, ha trovato subito un altro lavoro;

    2)- com'è andata che in Comunità uno solo rubava a nessuno - fra i politici - se ne accorgeva. Tutti incapaci, ingenui e grullarelli oppure qualcuno anche colluso?

    3)- i motivi veri per cui è nato uno strano Comitato, presieduto dall'uomo che rappresenta grandi finanzieri dal nobile animo filantropico, che da luglio a oggi ha portato avanti una singolarissima e naife "battaglia" per unificare i Comuni montani, trattando con istituzioni pubbliche e consiglieri regionali;

    4)- quali sono, se ci sono, i rapporti tra furti in Comunità Montana, silenzio dei politici locali e confusissimi sviluppi nelle vicende associative dei Comuni locali (stop alla CM, stop all'Unione Comuni, sostegno alla fusione dei Comuni, rilancio Unione dei Comuni).

    Scommetti, blogger, che nessuno rispondferà, in particolare SSG?

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