di Edoardo Bianchini
PISTOIA. Stamattina, sulla Nazione, Luca Cecconi affronta il
tema del vivere tutti scontenti.
Il collega si riferisce al ‘pasticcione’
della ztl, che più che a un pasticcio, alla fine, somiglia a un vero e proprio
timballo farcito d’ogni cosa un po’, per dirla alla pistoiese.
Il ripieno contiene le posizioni dell’amministrazione
Bertinelli e quelle delle associazioni di categoria. Indistintamente.
Ed è un’antologia degli ‘errori a
raffica’ o – se preferite – dei dilettanti allo sbaraglio.
L’amministrazione è partita a testa
bassa con poca riflessione alle spalle, se non quella dettata da parametri
ambientalistico-ideologici; le associazioni di categoria hanno marciato nello
stesso modo puntando sulla presunzione – inveter[er]ata – che chi difende ed è un
sindacato, comunque faccia, fa sempre per il bene degli amministrati e quindi
fa comunque bene. Ma tutti si sono dimenticati – ditemi di no se non è vero –
di sentire, e di ascoltare con attenzione, i più diretti interessati.
Nessuno ha pensato che sono finiti i
tempi di agire con delega ampia e senza controllo.
La fame, se non lo ha già fatto, sta
cominciando a intaccare sensibilmente le nostre tasche: e la scontentezza, per
tutto ciò che si sente, si vede e, soprattutto, si subisce ogni giorno, non
permette, in momenti di ristrettezze economiche come questi, di poter
dimenticare quelli che non sono più problemucci, ma veri e propri iceberg,
consolandoci con gite fuori porta e settimane di ferie estemporanee. I morsi
che ci mordono, a loro volta, ci fanno mordere tutto e tutti.
Errori a raffica, si diceva. A
cominciare – per la Giunta – dalla guerra della tassa sul macinato
(panini a scuola sì/a scuola no), per finire a questa dei parcheggi,
della ztl e delle luci spente, delle contravvenzioni.
Il primo anno di Giunta Bertinelli – e
non si dice con intento derisorio, ma con una certa preoccupazione, perché il
Sindaco ha avuto ed ha anche alcuni punti fermi apprezzabili – si chiude,
purtroppo, con il ricordo di un inchino stile-Costa Concordia: macchine
indietro tutta, ma quando è troppo tardi.
Errori a raffica che si chiudono –
credo –, come anche una raffica di arma automatica, con un ultimo colpo
isolato.
Quando un provvedimento si ritira e si
rinvia, la cosa più logica è annullare, con un colpo di spugna, anche tutto ciò
che esso ha generato – multe comprese, dunque.
È semplicemente una questione di
buonsenso e un segno di distensione. In tutti i sensi e per tutti.
Altrimenti ha ragione solo chi parla di
“tutti scontenti”.
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[Domenica 11 novembre 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
Riflessione assai pertinente. Quello che sorprende, in questa autentica gara all'errore e alla marcia indietro, è la superficialità (in una città politicamete stabile dal dopoguerra com'era Pistoia) della nuova amministrazione. Troppi governanti inesperti, in Giunta, tutti insieme?
RispondiEliminaE a proposito di inesperienza: sbaglio o a Pistoia sono stati eletti, in Consiglio Comunale, alcuni "grillini"? Che fine hanno fatto? Come si comportano? Come esercitano la delega data dai cittadini? Sbaglio o sono ... silenti? Dove posso trovare notizie sul loro operato ?
Caro blogger,
RispondiEliminada tempo viene propinata l'apologia della “società civile” contrapposta al mondo “lurido” della politica: quasi una riproposizione in chiave contemporanea del mito settecentesco del buon selvaggio, gentiluomo della natura, contaminato poi dal progresso. In questo caso, direi, dalla politica. Mi pare che questa immagine regga male.
Il vizio è di fondo. Nessuno nasce “imparato” e può capitare di sbagliare ma se capita troppo spesso,
non sarà che pressappochismo e improvvisazione sono molto più pervasivi di quanto si pensi benché ci preoccupiamo solo se ci tocca d'andare sotto i ferri?
S'ha da imparare sempre, ma da chi ha gli arnesi in mano ci aspetteremmo almeno mano sicura e responsabile.