Antonino Ingroia |
di Luigi
Scardigli
Martedì scorso, dalle colonne di questo blog, sottolineai il
sintomatico plebiscito dei non votanti (53%) tra gli elettori siculi per il
rinnovo dei vertici politici della Regione Sicilia, un segnale difficilmente
discutibile circa lo stato, agonizzante, del regime della nostra democrazia.
Ma ho aggiunto che occorreva tenere nella debita
considerazione, per una corretta analisi di quel non-voto, anche la variante,
per nulla accidentale, mafiosa.
Mi permetto il lusso di rallegrarmi con la mia analisi perché
anche Antonino Ingroia, uno dei Procuratori aggiunti che tutte le organizzazioni
mafiose e criminali pregano morto, sostiene, dalle colonne del settimanale L’Espresso, «che la mafia non ha investito in nessun candidato che ha
vinto. C’è un’astensione molto alta ed è probabile che la mafia abbia preferito
in questo momento stare alla finestra in attesa di vedere se riesce a stringere
nuovi patti».
Secondo voi dirà stupidaggini?
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 2 novembre 2012 - © Quarrata/news 2012]
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