giovedì 12 luglio 2012

APPENA DUE PAROLE SU PISTOIA PREMIATA DA MUHAMMAD YUNUS…


di Edoardo Bianchini

Mi cadono gli occhi su queste parole che Enzo Cabella ha pubblicato oggi su La Nazione:

Il professor Muhammad Yunus (nella foto sopra), premio Nobel per la pace e creatore della Grameen Bank e del Microcredito, ha consegnato ieri mattina al sindaco Samuele Bertinelli il riconoscimento di Social business city. «Una social business city – ha detto Yunus – è una città che ha deciso di non focalizzarsi solo sul profitto, ma di affrontare tramite anche il profitto i problemi sociali.
Il mio augurio per Pistoia è che qui nascano imprenditori sociali capaci di creare nuove opportunità, risolvere problemi sociali e contrastare la disoccupazione. Essere poveri non è una scelta né una colpa del singolo. È una condizione che dipende dal sistema che non può più rimanere indifferente».

Mi ci cadono gli occhi e mi rallegro per il successo che piove, dritto dritto, nelle mani di Bertinelli, Sindaco in erba e bisognoso di sostegno, visto che è in mezzo alla tempesta.
Poi però, durante il giorno, mi nascono un sacco di pensieri; mi vengono una marea di dubbi. Certamente perché sono un malfidato: è chiaro. Ma il giornalismo non si fa così, specie se si è – come mi ha definito una volta Luigi Egidio Bardelli, con spregio e disprezzo, dalla sua emittente (proprio sua e non di altri, né tantomeno sociale) –, se si è, dicevo, un «supergiornalista che non capisce niente» e che dovrebbe imparare da lui come si fa il giornale, la cronaca e l’informazione, perché lui sì che sa fare tutto, dato che fa prosperare handicap business e information business da ben 40 anni, con dei veri e propri miracoli?
Ed ecco che – a forza di grattare di qua e di là – qualcuno mi bisbiglia in un orecchio che quando Muhammad Yunus è andato in Regione, più o meno un mese fa, avrebbe chiesto un compenso spropositato. Forse perché, poi, quel compenso, lo mette nei sostegni ai poveri che nascono poveri e che non sono colpevoli di essere nati poveri?
«Ma… senti un po’ – cominciava a parlare così il buon Valeriano Cecconi, quando voleva mettere qualcuno in difficoltà –, Samuele… Ma qui il professore è venuto a gratis o s’è fatto anche pagare? Ce lo dici o fai finta di non vedere quel che ti chiedo?».
Eppoi (rigorosamente tutto attaccato come scrivono i nostri asini degli esami di stato), ha scoperto che Pistoia è davvero una città diversa dalle altre e che lavora per fini altamente sociali proprio ora che questa provincia marginale, questo povero municipium romano in dismissione (vedi Breda) è in mezzo ai più totali casini sotto ogni profilo?
Questa è stata la seconda domanda a Bertinelli.
La terza eccola: il professore, col premio, vuole forse alludere allo spendig-di-più della Comunità Montana, che è stato, sotto qualche punto di vista, un vero e proprio Social business city? O magari all’ingegner Evangelisti che invitava le ditte degli Untouchables a essere munifiche e generose con il Pistoia blues, tanto da garantire panem et circenses ai sottoproletari urbani?
La quarta domanda, che segue a ruota, è però diretta in altra direzione, ed è formulabile solo dopo che avrete letto queste altre parole scritte da Cabella:

I presidenti della Fondazione Caripit, Ivano Paci, e della Fondazione Un Raggio di luce, Paolo Carrara, hanno illustrato i motivi della scelta di Pistoia città social business e le finalità del programma che «mira a dar vita a un’economia di solidarietà, responsabilizzando le persone e rendendole protagoniste del loro futuro. Crediamo che il tradizionale modello d’impresa possa e debba essere affiancato da quello dell’impresa sociale. Con questo progetto vogliamo far sì che il mondo di domani sia migliore di quello di oggi».

Ci siamo? Bene: ci vogliono spiegare, sia Ivano Paci che Paolo Carrara perché, al di là di queste belle esternazioni, il megaprogetto del nuovo ed avveniristico centro di riabilitazione promosso da Luigi Egidio Bardelli si è fermato e loro – per quanto avessero promesso – non hanno concesso i finanziamenti facendo sì che chiese ipogèe, sale di fisioterapia e laboratori multi-mediali rimanessero lì fermi a uno scheletro che finirà per creare dei veramente grossi imbarazzi a Bardelli, a Tvl, alla Fondazione Maria Assunta in cielo di Diego Pancaldo e affiliati? Non sarebbe stato meglio, una volta rispedito a Roma Bagnale e dopo che Berti aveva accreditato Apr (ma come, vista l’ordinanza dei giudici civili della terza sezione romana?), dare quei milioni salvifici perché tutto trovasse la sua social realization, piuttosto che finire a fare – come si dice – il pane alle mosche?
A me pare, obiettivamente, che tutto questo sia una vera e propria contraddizione in termini, signori sostenitori della social business city, la grande Pistoia oggi tutta sotto inchiesta da ogni parte.
Lo so che sono proprio un rompiscatole, ma che ne direste di venire un po’ allo scoperto e di dare delle congrue e logiche risposte come Dio comanda?
Mi rivolgo a Bertinelli, a Paci e a Carrara, oggi in prima linea con questo premio e con queste brillanti prospettive.
Quanto a me – e alle mie ormai ben oltre 404mila pagine visitate in poco più di un anno e mezzo di questo umile e spregiato blog – sono davvero contento di essere qui e spero, da grande, di diventare anch’io un Premio Nobel.
Chissà che anche io non riesca, da povero qual sono, a garantirmi una vita e un’esistenza migliore in questa… città della gioia!

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 12 luglio 2012 - © Quarrata/news 2012]

1 commento:

  1. Caro blogger, è chiaro che Berti-nelli, non ti riponderà alla Tua impertinente domanda. Spero che i bravi consiglieri di opposizione si vadano a spulciare le delibere, giusto per vedere se il prestigioso ospite Yunus è venuto a "lisciare i gattoni" dietro lauto compenso.
    Chissà se aveva mai sentito parlare di Pistoia? Nel tal caso, l'unica consolazione, sarà data dal fatto che la somma verrà messa a disposizione di diseredati del terzo mondo. Appunto, il terzo mondo. Ma sl riguardo è da chiedersi: Pistoia, a che mondo appartiene o, meglio dire, apparterrà? Sono appena aperte le danze del caso "intoccabili", apice delle pesanti ipoteche generate dall'ignavia dei suoi cittadini,ostaggi perenni del più deprimente conformismo e alienante omologazione.
    mdb

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