di Luigi Scardigli
Conoscono i loro polli, i Subsonica e ieri sera, per il
prologo del 33esimo Festival Blues di Pistoia, hanno saputo come governarli.
Del resto, la rock band torinese, che fonde e confonde, con grazia, sapienza
mix e poesia popolare, viaggia sulle ali delle proprie incisioni da circa tre
lustri e in questi quindici anni, i loro fans, han saputo come convincerli.
Intorno alle 20:30, l’organizzazione della manifestazione,
ha tremato, probabilmente, nel vedere la piazza gremita solo sotto le transenne
del palco dai soliti inguaribili aficionados. Prima delle 22 però,
quando è iniziato il concerto, piazza del Duomo ha dato la parvenza del catino
del concerto, e sono potuti andare a
cominciare.
Certo, i 20 euro del biglietto, prezzo decisamente popolare,
abbordabile, o politico, come si usa dire quando le cose costano quel che
dovrebbero – come se la politica, da noi, facesse il proprio dovere (anzi,
entro il 30 luglio prossimo, andate in Comune a mettere la vostra firma per la
riduzione degli stipendi dei parlamentari, il vero primo passo della revisione
di spesa) – sono valsi la candela bruciata negli oltre 90 minuti di concerto,
anche se ad accompagnare i ritmi mixerock delle band gianduia, sono stati
soprattutto gli adolescenti, quelli incantati dai proclami, pieni solo a metà,
o meglio, vuoti a metà, delle melodie più famose: non studio, non lavoro, non guardo la tivvù e non faccio sport, un
inno alla più totale disobbedienza che mal si concilia con i messaggi
trasversali, a volte subliminali, che il quintetto piemontese lancia, con
scandita frequenza, ai propri destinatari.
Che seguono il ritmo da step ginnico come se fossero in una
mega piscina e l’istruttore, un baldo tatuato, o l’istruttrice, un’accattivante
quarantenne, suggerisse, ai propri iscritti, la cadenza dei movimenti: su le
mani, tutti giù per terra, tutti insieme.
Non ho alcuna intenzione di demolire la passione delle
migliaia di pseudo minorenni che hanno popolato, ieri sera, piazza del Duomo,
soprattutto perché sono alcuni dei pochi-molti irriducibili che difendono, a
spada tratta, da sempre questa manifestazione, migliorabile anche se in
scaletta, nelle tre serate, si alternassero, dopo l’omaggio epocale di B. B.
King, Pat Metheny, Rachelle Ferrel, gli Yellow Jackets, gli Steps Ahead, Jeff
Beck, Rod Stewart, Lee Reetenour, Bobby McFerrin, Chico Buarque de Hollanda e i
Mahanattan Transfer: in questi tre giorni dell’anno, essere un cittadino
pistoiese, mi inorgoglisce.
Negli altri 361-2, oggettivamente, c’è decisamente meno da
stare allegri!
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Foto di Luigi Scardigli.
[Venerdì 13 luglio 2012 - © Quarrata/news 2012]
In realtà sarebbe "non studio non lavoro non guardo la tv, NON VADO AL CINEMA non faccio sport".. ma Lei ieri il concerto lo ha seguito o era impegnato a gettare la Sua frustrazione da qualche parte?! Peccato, avrebbe potuto passare davvero una bella serata.
RispondiEliminaProbabilmente lei sarà anche un bravo giornalista ma
RispondiEliminadei subsonica non sa veramente niente...
Ma li ha mai letti davvero i testi delle loro canzoni??
E poi mi scusi, ma dove li ha visti tutti questi adolescenti
o pseudo minorenni come li chiama lei??
L'età media del pubblico dei Subsonica è 25/26 anni.
Probabilmente ha visto un altro concerto.