«Bardelli ci potrebbe raccontare anche
perché si dimise improvvisamente da presidente di Pistoiambiente, lasciando la
carica a Roberto Talini» – Se le gite fossero davvero state libere, perché
parteciparono solo amministratori e funzionari del Comune?
SERRAVALLE-CASALGUIDI. A proposito del post Renzo Bardelli e le ‘defaillances’
della memoria (vedi), così scrive Federico Gorbi:
Renzo Bardelli, ex presidente di
Pistoiambiente, la società proprietaria della discarica del Cassero, nonostante
la calura estiva, ha sentito la necessità di spiegare l’origine e la bontà
delle gite pagate dalla società che ha presieduto per quattro anni.
Bardelli sostiene nel suo articolato
intervento che la discarica sotto la sua presidenza si caratterizzò per una
serie di iniziative di carattere sociale: “la più bella e significativa nel
2001 quando con un pullman di 60 cittadini tutti delle frazioni del Comune
di Serravalle andammo a salutare la conclusione dell’attività ciclistica di
Franco Ballerini con la classica Parigi-Roubaix. Una scelta esemplare, che
funse da apripista a periodiche gite a sfondo turistico-culturale”.
In occasione di questa generosa difesa
della Pistoiambiente da parte di Bardelli né io né gli altri consiglieri del
gruppo Serravalle Futura abbiamo ritenuto opportuno rispondere all’ex
presidente mecenate perché abbiamo un ruolo politico e i nostri interlocutori
sono all’interno delle Istituzioni e non cerchiamo né vogliamo un confronto con
imprenditori privati che, giustamente, svolgono il loro ruolo su un altro
piano, che non deve e non può essere di natura politica.
Oggi però siamo costretti ad intervenire
perché Bardelli ha rettificato quanto da lui precedentemente dichiarato, come
pubblicato da Quarratanews.
Già, perché la gita dei tifosi di
Ballerini, come in effetti risultava anche a noi, non fu pagata da Pistoiambiente.
Chi volle partecipare si frugò tasca e pagò il viaggio e quant’altro, con autentico
spirito sportivo, per andare a sostenere l’indimenticato Franco Ballerini nella
sua ultima Parigi-Roubaix.
A questo punto però viene meno la prima
ricostruzione storica delle gite turistico-culturali e cade tutto l’impianto
che Bardelli definisce “la grande scelta di organizzare iniziative sociali”.
Infatti non è vero che la
partecipazione alle gite era “libera e democratica” come sostiene l’ex
presidente di Pistoia Ambiente, usando il ricordo di una gita che era sì
libera, democratica e soprattutto nota a tutti, ma non pagata dalla società
proprietaria del Cassero.
Se le gite erano libere, democratiche e
conosciute da tutti avrebbero visto la partecipazione di semplici cittadini,
magari residenti nei pressi della discarica, che invece non hanno mai saputo
nulla di viaggi a Madrid, a Sorrento, a Torino o negli Stati Uniti.
Oppure la partecipazione libera e democratica
è applicabile solo a chi è sindaco, vice-sindaco, funzionario del Comune,
funzionario della Provincia e quant’altro?
E visto che Bardelli ha sentito la
necessità di intervenire, perché non ci racconta lui chi c’era a queste gite?
Poi, già che c’è, Bardelli ci potrebbe
raccontare anche perché si dimise improvvisamente da presidente, lasciando la
carica a Roberto Talini, già funzionario all’ambiente della Provincia (quindi
colui che fino al giorno prima controllava l’attività della discarica) al quale
è succeduto Alfio Fedi, ex assessore provinciale all’ambiente, colui che, per
la carica ricoperta, autorizzò l’apertura della discarica del Cassero.
Federico Gorbi
Capogruppo Serravalle Futura
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[Martedì 3 luglio 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
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