di Felice De Matteis
Luigi
Zingales e l’intervista di David Allegranti sul ‘Corriere Fiorentino’ – Un sistema
arcaico di finanza e potere che la Terza Repubblica dovrà mutare se non si
vuole finire nell’abisso – «Ma la sede della
Fondazione Caripit di via de’ Rossi ha l’agibilità del Comune?»
PISTOIA. Cari lettori di Q/n,
mi è capitato sotto gli occhi un articolo del Corriere Fiorentino, a
firma di David Allegranti, del 19 ottobre, con una intervista a Luigi Zingales,
economista e docente alla University of Chicago, Booth School of Business, dal
titolo: In Italia la politica ha fallito etc.
Questo
eminente economista discetta ed esprime un severo giudizio sulla gestione delle
operazioni del Monte dei Paschi di Siena e soprattutto della sua Fondazione.
A
una precisa domanda sul fatto pernicioso assai che il Mps non ha mai tenuto
distinte finanza e politica, con l’una ad influenzare l’altra, il Prof. Zingales
risponde testualmente: «Siena è l’emblema dell’Italia: una commistione
tra potere politico e bancario che non è mai venuta meno in Italia ed è stata
causa dell’inefficienza del sistema italiano, con prestiti dati agli amici e
non a persone competenti».
Ci
dice anche, il Prof. Zingales, che «le fondazioni bancarie
hanno cristallizzato il potere bancario nelle mani dei politici della Prima
Repubblica, che si sono trasformati in esponenti della società civile. Queste
Fondazioni non sono mai uscite dal controllo delle banche e adesso hanno potere
decisionale perfino nella Cassa Depositi e Prestiti».
Ma il Prof. Zingales sta parlando di Siena o… di Pistoia?
Dunque,
Pistoia, la sua Cassa di Risparmio di Pistoia e – adesso anche – Lucchesia
nonché la Fondazione Caripit di Papa/Papà Ivano Paci sono altro rispetto a
quella di Siena?
Parrebbe
di no, andando a vedere (fatelo da voi, per cortesia), l’entità di azioni della
Cassa di Risparmio in mano alla Fondazione, e – questo ve lo diciamo
noi – le n. 2.100.000 azioni privilegiate, pari allo
0,6% del capitale sociale per €. 21.006.970,00 investiti nella Cassa Depositi e
Prestiti Spa.
Pura
speculazione ma d’altro canto la Fondazione di Papa/Papà ha investito questa
somma perché – ce lo spiega a pag. 67 della nota integrativa
al Bilancio 2011 – «la Cassa Depositi ha la missione istituzionale
di favorire lo sviluppo di investimenti pubblici e di opere infrastrutturali,
assicurando un adeguato ritorno economico e la tutela del patrimonio ambientale».
Pura
filantropia, come sancito dallo Statuto della Fondazione, o speculazione ingorda
e incontrollabile?
Fate
voi. Voi che leggete, esprimete il vostro giudizio e poi domandatevi in quali
opere pubbliche, specialmente nell’area Breda, si sia attinto alla Cassa
Depositi e Prestiti; chi ne abbia usufruito; quali ditte vi abbiano pescato e
quali commercialisti prestato la loro augusta consulenza.
Per
adesso il terreno è seminesplorato: le operazioni eventuali, tecnicamente e
giuridicamente ineccepibili, senza nessuna ombra – proprio come diceva
ieri sera De Magistris alla trasmissione di Santoro su La7…
Però,
guarda caso, a me va di essere scettico e pensieroso.
Anche
perché se da un lato si investe a man bassa in azioni, titoli e quant’altro per
acquisire il giusto ritorno economico, figlio di questo sistema spregiudicato
dove prospera – speriamo per poco ancora – un capitalismo
selvaggio senza più regole e con l’unico obbiettivo del profitto sulla pelle
della povera gente (perché, che piaccia o no, tali sono la Borsa ed i suoi scopi),
dall’altro si crea inevitabilmente un circuito di amicizie, favori, collusioni,
legali o meno non sta a noi dire, che poi portano a ciò che questa estate
abbiamo visto accadere in Pistoia con gli Untouchables.
Io
mi domando (e se anche voi ve lo domandate siamo in più d’uno) perché solo
“certe” ditte lavorano sul territorio “alla grande” e perché altre sono
costrette a chiudere. Io vi domando e mi domando quali siano gli studi
commerciali che fanno da riferimento a certe operazioni edili/finanziarie, con
la giusta percentuale di guadagno, mentre altre debbono nutrirsi solo di
parcelle di amministrazioni condominiali.
Il
metodo della scrittura “sospettosa” ci è imposto perché la controparte, con i
nostri soldi, è agguerrita, ma non ha compreso il mutare dei tempi e l’insofferenza
di chi vuole “giocarsela a carte pari”. Senza trucchi.
Allora,
tanto per restare sul concreto, vorremmo sapere se il pertugio di via de’
Rossi, sede ufficiale della Fondazione Caripit, ha il permesso di agibilità.
Cioè se è uno stabile a norma. È possibile saperlo da Papa/Papà? Altrimenti
andremo direttamente in Comune a chiederlo. Noi, proprio noi che allattiamo la
Fondazione non essendo niente ma, forse molto di più di certuni che si
autoincensano per il bene fatto al popolo – con i soldi del popolo – ma non con
i propri.
Un
tempo lo chiamavano culto della personalità. Noi ve ne proporremo un esempio
tramite quella che a noi appare come una autointervista del Papa/Papà
Ivano Paci che, sappiamo, ci legge, e che è comparsa sul notiziario della
Fondazione n. 34.
Sempre
secondo il parere del modesto scrivente, l’intervista o autointervista
rappresenta la farisaica esposizione di principi etici che mal si conciliano
con l’ingordigia parentale di certe parrocchie con “il sociale”, camuffato da
operazioni benefiche che “Società & Territorio” notiziario della Fondazione
–
voce ufficiale della medesima – rappresenta e che nel prossimo pezzo andremo a
proporvi, integralmente. Questa intervista merita valutazioni a parte che,
siatene certi, faremo per il bene e la completezza dell’informazione.
Tutto
quanto scritto non ha alcun nesso di causalità: sono sensazioni personalissime,
riflessioni ad alta voce da articolo 21 della Costituzione, che non coinvolgono
il responsabile di questo blog. Sono fatte solo, così, tanto per fare capire
che tutti arrivano al capolinea. Basta non arrivarci imbalsamati e sbatacchiati
su un cartello con la dizione “responsabile dei lavori”.
Se
non ci siamo intesi, sono graditi gli interventi. Possibilmente, diretti, sul
blog- che pubblica tutto e le voci contrarie senza battere ciglio.
Per
gli altri, “ghe pensi mi”.
A
proposito, ma la sede di via de’ Rossi ha l’agibilità del Comune?
Cliccare
sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì
2 novembre 2012 - © Quarrata/news 2012]
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