L’Unione dei Comuni Montani avrà
un consiglio composto da tutti i Sindaci dei Comuni membri nonché da due
consiglieri per ciascun Comune, uno di maggioranza e uno di minoranza
FIRENZE-MONTAGNA PISTOIESE. Restiamo semplicemente basiti dinanzi a questa
notizia che ci propina l’Uncem Toscana con, in aggiunta, una dichiarazione del
suo stesso Presidente, Oreste Giurlani, con cui noi di Quarrata/news ci
dovremmo incontrare domattina, 7 novembre, presso la sede dell’associazione, a
Firenze.
È ovvio che, in tale sede,
chiederemo lumi e ragione analitica di ciò che compare nelle righe sottostanti.
In primo luogo perché quanto
Giurlani afferma non ci risulta affatto da nessun punto di vista (in Montagna si
sta parlando di fusione dei Comuni – vedi – e non di unione, che
a quanto sappiamo è miseramente fallita); in secondo luogo perché, da quanto ci
risulta, solo Sambuca Pistoiese, con il suo Sindaco Marcello Melani, sembra
essere più possibilista degli altri: Gaggini, a Piteglio, ha sospeso il
giudizio e parla di referendum popolare; Danti è lassù all’Abetone e fa accordi
con gli Emiliani; Ceccarelli, sì, da Cutigliano sembra disponibile, ma alla fusione
(ha però problemi seri che lo legano al disfacimento della Comunità determinato
dal suo ex-Assessore reo confesso S.G.); ma soprattutto Silvia Cormio,
di San Marcello, non risulta molto soddisfatta dell’idea e motivata a
realizzarla, sia in unione che in fusione. Almeno per quanto ne
sappiamo finora dalle cronache e dalle chiacchiere
Non si capisce, dunque, da dove
scappino fuori le dichiarazioni di Giurlani; su cosa poggino e da cosa siano
motivate e supportate. A meno che non siano ‘spintoni’ belli e buoni per
ottenere l’effetto che il dottor Orlandini si aspetta dal Comitato per la
fusione che ha sede presso la Dynamo Camp.
Per pura curiosità si veda anche
il post «Fermi con la fusione, tanto l’unione dei Comuni è già fatta!» (vedi).
Domani, comunque, dopo l’incontro
con Giurlani, vi faremo sapere.
e.b. blogger
Ed ecco lo straordinario testo Uncem:
Anche l’Appennino Pistoiese è
pronto ad intraprendere il percorso della costituzione dell’Unione dei Comuni
Montani: al momento vi aderiscono i comuni di Abetone, Cutigliano, Piteglio,
San Marcello e Sambuca Pistoiese, con la possibilità di aggiunta del comune di Marliana.
L’Unione dei Comuni Montani non
nascerà dalle ceneri della ex Comunità Montana Appennino Pistoiese ma sarà un
nuovo Ente così come stabilito dal D.L. 6 luglio 2012 n. 95 “disposizioni
urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai
cittadini”.
Il nuovo ente potrà, come
riportato all’art. 19 comma 3, esercitare anche le specifiche competenze di
tutela e di promozione della montagna previste dalla costituzione e dalle leggi
in favore dei territori montani (forestazione, dissesto idrogeologico, promozione
della montagna, ecc.).
L’Unione dei Comuni Montani avrà
un consiglio composto da tutti i sindaci dei comuni membri nonché da due
consiglieri per ciascun comune, uno di maggioranza e uno di minoranza. Fino all’elezione
del presidente dell’unione sarà presidente il sindaco del Comune con più
abitanti. La giunta sarà composta dai sindaci dei comuni aderenti. Il
Presidente, la Giunta non dovranno avere alcun onere a carico della
collettività.
Nei prossimi giorni prenderà il via
l’iter con l’approvazione dello statuto dell’ente e del regolamento nei vari
Consigli comunali. È un segnale importante per tutta la montagna che si
riappropria del ruolo che gli compete per ridare vigore e slancio ai progetti
di sviluppo e salvaguardia del territorio senza stravolgere la geografia, i
confini, gli usi, storia e cultura dei vari Comuni.
“È un passo importante per l’Appennino
Pistoiese – ha commentato il presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani – del
quale sono molto soddisfatto e mi congratulo con i Sindaci dell’Unione per la
scelta intrapresa. La gestione associata delle funzioni consentirà infatti al
nuovo ente di portare avanti con attenzione le politiche della montagna
intraprese fino ad ora dalla Comunità Montana e di avere un ruolo centrale
nella governance del territorio e nella decisione delle azioni da intraprendere
per la tutela e la difesa del suolo, per la salvaguardia dei servizi di
prossimità per i cittadini e per conseguire un obiettivo fondamentale come il
mantenimento nel tempo del presidio territoriale dell’Appennino Pistoiese”.
[06/11/2012 12.33
Uncem Toscana]
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 6 novembre 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
E poi dicono che non c'é confusione fra i nostri monti. Ma qualcuno vuole, finalmente, chiarire al di lá di inutili velleitarismi, verso quale direzione gli enti locali montani si stanno incamminando? E' vero quanto dichiarato giorni fa a "la nazione" dal sindaco di Sambuca che lui e tutti gli altri sindaci hanno già individuato la strada della unione di comuni? E quelli del Dynamone, che in regione vanno a dire altro anche con il sindaco di cutigliano, che ne pensano?
RispondiEliminaNon sono i Sindaci che hanno trovato la via, è il D.L. 6 luglio 2012 n. 95 che obbliga la costituzione dell’unione. Il dl menzionato a questo giro non lascia scampo. I sindaci possono fare, non fare o fare male. Se anche come nel precedente fallito tentativo d’Unione, ancora da chiarire (il no risulta in Regione ma non nei Comuni - i consiglieri tutti zitti -), viene presentata in Regione la proposta di Unione con lo Statuo non firmato o non vengono insediati l’organi, la Regione stessa procederà d’ufficio a costituire comunque l’Unione Comunale.
RispondiEliminaDi seguito lo stralcio tratto dal D.L. 6 luglio 2012 n. 95 art. 19 c.5.
“Nel termine perentorio del 31 dicembre 2013, la regione provvede, secondo il proprio ordinamento, a sancire l'istituzione di tutte le unioni del proprio territorio [omissis]. La regione provvede anche in caso di proposta di aggregazione mancante o non conforme alle disposizioni di cui al presente articolo.”
Come mai tale decreto, di inizio luglio, è stato ignorato per ben quattro mesi?
Ora i tempi per la costituzione volontaria entro fine anno sembrano nuovamente ridotti. E la storia continua...
Dilettanti allo sbaraglio?
RispondiEliminaCerto è che a questo giro potrebbero risparmiarsi la fatica lasciando fare alla Regione, evitando persino di scomodare i consiglieri a riunirsi in scontate sedute straordinarie, dove verranno alzate all’unisono le manine d’approvazione. Consiglieri di minoranza, voglio onorare quel ruolo di controllo, mai attuato veramente per decenni, a cui vi ha consegnato l’elettorato della Montagna mandandovi all’opposizione? Vogliamo chiedere con tanto d’interpellanza le ragioni giuridico-istituzionali, per cui il “SI”, alla trasformazione della CM in Unione Speciale dei Comuni, da Voi espresso nei Consigli Comunali è stato interpretato come un “No”? Su questo strano fenomeno linguistico sta infatti indagando, in mancanza di altre indagini, l’Accademia della Crusca.
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