di Edoardo Bianchini
Generalmente somari e pronti a tirare
la carretta, ben iscritti nell’arco del gregarismo intorno a un
capobranco, gli uomini di questo ‘volgo disperso che nome non ha’, come ebbe a
dire l’Alessandro dei Promessi Sposi, potrebbero imparare molto,
moltissimo, anzi tutto, da un autore che viene fatto forzatamente leggere alla
scuola media da un branco di maestrine della Cgil che,
lasciando la funzione di
mamma a casa, ogni mattina alle 8 la riprendono, se ne vestono e se ammantano,
quando hanno dinanzi le nostre scolaresche, che proprio alla media, e grazie al
mammismo oltranzista delle maestrine della Cgil, non imparano un tubo di
niente: a cominciare dalla grammatica italiana, sicché gli adolescenti
finiscono per essere per forza quei somari che non piacevano a don Milani.
Eppure le mamme-maestrine della Cgil lo citano, questo don Milani, senza limiti
– e, come di solito accade, senza conoscerlo. Don Milani era quello che diceva non
che tutti vanno passati, ma che tutti devono imparare: il che – mi pare – è un
po’ diverso…
Da Levi – anche lui citato e fatto
studiare a sproposito – gli italiani dovrebbero imparare che nel Lager c’è il
rischio che le vittime vedano, nel Kapo, la santa mano di Dio, l’uomo della
provvidenza, della selezione e del riordino del mondo.
Ora, se istituiamo una semplice
proporzione che non è poi tanto peregrina, i risultati eccoli tutti limpidi
dinanzi ai nostri occhi: l’Italia dei disastri politico-economici sta al Lager,
come Mario Monti sta al riordinatore-Kapo.
Ed ecco gli italiani in fibrillazione,
che cantano le lodi di Dio che ci ha concesso un sì nobil campione per
raddrizzare i nostri destini – ma piegando le
nostre nobilissime schiene… di asini.
Saranno contenti i Pd che, grazie a
Bersani, che deve andare in ferie perché anche lui tiene famiglia (come ha
avuto modo di dire), sono più borghesi-pantofolari dei Dc degli anni 60.
Sarà contento anche Pier Ferdinando,
che chiede di fare un documento comune per invitare Mario a continuare a far
danni parlando – come dice la Camusso – di ciò che non conosce, perché tanto
lui, di crisi, non ne sente né punta né poca: la appioppa generosamente a noi,
e basta.
Saranno, infine, contenti gli italiani,
osannanti e in tripudio, come di solito i gregari quando vengono messi a
recitare la parte della pecora che canta, contestualmente, un bel Te deum
di ringraziamento per l’olocausto di lacrime e sangue – quello di Monti, che non
ha toccato un solo ricco perché ‘trovare i grandi patrimoni è difficile’ anche
per un professorone come lui.
Ma quei poveri 25 italiani che
ragionano con il loro cervello e non con quello dei politici (tutti: Bersani e
Casini compresi) che ci hanno ridotto a questi minimi termini con tutte le loro
ruberie più o meno legali?
Quei disgraziati 25 ‘manzoniani’
italiani, devono applaudire ed essere contenti, mentre magari la Rosy Bindi ci
fa il balletto della soubrette dell’avanspettacolo?
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 12 luglio 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
Nessun commento:
Posta un commento
MODERAZIONE DEI COMMENTI
Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.