Tutti i miei allievi napoletani sanno,
per certo e senza ombra di dubbio, che io considero quel loro dialetto
una lingua dalle potenzialità senza limiti: non per nulla in quella
lingua sono scritti testi teatrali eterni di un drammaturgo gigante dal mio
stesso nome (pur se con la U), ma anche di altri di notevolissima statura.
E come le lingue che nascono sin dalla
più remota antichità in aree che hanno fatto, e soprattutto subito, storia e
sofferenze, anche il napoletano ha condensato pillole di saggezza indiscutibile.
Alcune hanno il diritto di essere
testimoniate e apprezzate perché rappresentano l’ineluttabilità della vita.
Ve ne offro una eccezionale su una
tavoletta da appendere che Maddalena, la compagna di un caro e straordinario collega,
Fabrizio, ha voluto donarmi proprio in questi giorni perché non dimentichi cos’è
il mondo…
Grazie, carissimi amici!
e.b. blogger
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[Domenica 4 novembre 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
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