di Luigi Scardigli
Rock alternativo e anche un bel po’ elettronico. È sotto il
segno di questo genere musicale – una nobile sottomarca dell’intramontabile
rock and roll – che si aprirà il sipario sulla 33esima edizione del Festival
Blues.
Certo, il concerto dei Subsonica, in programma giovedì
prossimo a Pistoia, in piazza del Duomo, come prologo al trittico bluesarolo
che pervade la città dal luglio del 1980, è una piacevole forzatura del
trittico classico, come del resto i Negramaro, che saliranno sul palco, in via
di definizione proprio in queste ore, lunedì 16 luglio, il girono nel quale
sarà tempo di bilanci.
Troppi difficili, da ipotizzare. Meglio concentrarci sull’aspetto
squisitamente artistico dell’evento. Dando, giustamente, precedenza al concerto
dei Subsonica, unica data in Toscana della band torinese che da quindici anni
convince puntualmente una fetta, in crescita, di popolazione di spettatori,
convinti dal loro sound, decisamente all’altezza e dalla loro dose di dignità, indispensabile, ormai, per
tutti quelli che si vogliono interfacciare con l’umanità.
Sei album all’attivo, vendute quasi mezzo milione di copie,
i Subsonica sono un’ottima miscela timbrica, nata dalla fusione di alcuni
personaggi musicali che avevano già, al loro attivo personale, un buon
background. Samuel, la voce della band, avrebbe voluto chiamarsi, con il suo
gruppo, Sonica, in onore dei Marlene Kuntz; Max invece, il chitarrista, parecchio
abile alla consolle, avrebbe preferito Subacqueo, in virtù dei suoi trascorsi
con gli Africa United. Ci volle la mano e la moderazione femminile per far
contenti tutti e fu quella della compagna di Max, che optò per Subsonica. E
così fu.
Il resto è la buona musica e i testi intelligenti che
appartengono all’immaginario collettivo e alla discografia dei Subsonica, che
hanno saputo conciliare un impegno al di sopra della soglia della dignità e un
sound che non faccia scadere la loro prosa nel solito rap di chi non riesce ad
imbastire musica conciliandola con l’impegno.
Certo, esattamente 24 ore dopo, su quel palco salirà una
leggenda vivente. Ma questo non vuol dire assolutamente nulla. Forse.
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[Domenica 8 luglio 2012 - © Quarrata/news 2012]
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